Fitness: miti e leggende

fitness: miti vs realtà

Negli anni ho visto e sentito di tutto eppure, ancora oggi, mi stupisco quando mi sento dire: “voglio dimagrire solo sui fianchi, il resto mi va bene così”.

In questo articolo voglio sfatare, nel caso ce ne fosse ancora il bisogno, i falsi miti ormai radicati nella nostra cultura, artefici di attività di marketing mirate a spillarvi qualche decina o centinaia di euro, chiacchiere da spogliatoio del grosso di turno e leggende tramandate oralmente (del tipo: “Eh ma Arnold si allenava così”).

Leggenda del dimagrimento localizzato

Partirei con il primo che ho già citato ossia il dimagrimento localizzato: potrei riassumere il tutto con un semplice “NON esiste il dimagrimento localizzato. Punto!”. Ma chi sono io per dirlo? Nessuno, infatti non lo dico io ma i tanti studi che sono stati condotti a riguardo. Ne cito solo alcuni nel caso non mi crediate (e fate bene, mai fidarsi alla cieca):

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21804427/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25766455/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23222084/

Potrei andare avanti ancora ma dubito che qualcuno abbia letto quelli già linkati. Questi studi, per farla breve, concordano sul fatto che i soggetti presi in esame e costretti a fare addominali su addominali non hanno perso grasso sulla pancia e quindi niente six pack in bella vista. Ora vi fidate? No?! Allora continuate a fare 1000 addominali e torsioni con il bastone per “perdere la pancia”.

Il marketing delle creme brucia grassi

Il secondo mito, se vogliamo legato al primo, sono le creme brucia grassi. Qui il marketing la fa da padrone; compri la crema “X” te la metti dove hai più ciccia e…magia! La pelle si arrossa, senti una sensazione di calore (a volte anche di bruciore “Figo! Sta facendo effetto!) e la ciccia rimane esattamente lì dov’era. Si, perché una crema NON può bruciare i grassi! Qui dovrei spiegarvi come funziona la cellula adiposa, in particolare cosa sono i mitocondri. Il discorso si farebbe lungo, noioso e tecnico quindi ve lo evito (magari farò un articolo per i nerd più avanti). Per ora vi dico solamente che, per semplificare, l’unico modo che il nostro corpo ha per smaltire gli acidi grassi è quello di farli entrare dentro i mitocondri. Va da se che una crema, a meno che non contenga tra gli ingredienti i “mitocondri”, non potrà farvi dimagrire.

Chi dovesse inventare una crema che effettivamente vi facesse perdere grasso, diventerebbe la persona più ricca al mondo. Discorso analogo per i termogenici anche se, in minima parte e sul breve periodo, possono funzionare ma portano i recettori adrenergici ad assuefazione. Il corpo risponde sempre meno alla loro introduzione e, come conseguenza, abbiamo un continuo aumento del cortisolo.

Uno dei miei preferiti: gli addominali alti e bassi

Altro mito altro regalo! “Oggi faccio gli addominali bassi e domani quelli alti”.

Bravi! Avete allenato il muscolo del retto addominale 2 volte (che male non vi fa). Per sfatare questo mito è sufficiente conoscere l’anatomia del muscolo in questione ossia il retto dell’addome. Già dal nome “il retto” e non “i retti” vi dovrei convincere ma voglio strafare oggi. Il retto dell’addome, cito testualmente Wikipedia, “ha origine in tre punti dalla faccia esterna della V, VI e VII cartilagine costale e dal processo xifoideo. Da qui va verso il basso terminando sulla parte superiore del pube, tra il tubercolo del pube e la sinfisi pubica inserendosi con un grosso tendine sul ramo superiore del pube”. Quindi parte dalle costole e finisce sul pube.

“Si Gianlu, però quando faccio gli addominali bassi li sento che bruciano e faccio più fatica”. Uff allora sei di coccio! Fai più fatica per il semplice fatto che la parte bassa solitamente viene allenata sollevando le gambe che, guarda caso, sono più pesanti delle spalle e la testa, e quindi fai più fatica. Se proprio vuoi continuare a chiamarli “alti” e “bassi” almeno devi sapere che stai parlando del punto fisso. Se il punto fisso è il pube, sarà lo sterno a muoversi e ad avvicinarsi (come nei classici crunches), mentre se al contrario si prenderà lo sterno come punto fisso, il retto farà avvicinare ad esso il pube (come nei crunches inversi).

L’acido lattico del giorno dopo

Quarto mito. L’acido lattico il giorno dopo l’allenamento. Per questo vi rimando ad un precedente articolo (qui) che ho scritto appositamente per spiegare il perché non è l’acido lattico ma sono i DOMS. Breve spoiler per i più pigri: l’acido lattico viene completamente smaltito dall’organismo nel giro di 2-3 ore dopo l’allenamento.

Coach mi fa una scheda per la massa?

Le schede per la definizione e le schede per la massa in realtà non esistono. Pratica comune nelle palestre e quella di fare il “periodo di definizione” quindi serie lunghe spesso associate ad un’alimentazione ipocalorica e a bassa contenuti di carboidrati. Peccato che facendo serie lunghe andremo ad usare principalmente il glicogeno stivato nei muscoli. Bassi livelli di glicogeno inibiscono la sintesi proteica quindi il muscolo non crescerà (“Si, ma io infatti voglio definirmi”), aspetta!

Stai mangiando pochi carboidrati ricordi? Quindi dopo l’allenamento, che ti ricordo danneggiare i muscoli, il corpo darà priorità a ricostituire le riserve energetiche (sia i carboidrati, ma sono pochi, e quindi anche le proteine che non andranno a riparare i muscoli danneggiati). Sai cosa succede a questo punto vero? Bruci la già poca massa magra (i muscoli) che hai faticosamente messo su con tanti sacrifici. Detto questo capisci che la scheda di massa e di definizione, senza parlare di alimentazione non ha senso e anzi, può essere controproducente.

Il multipower è più sicuro per la schiena

Sesto, e penultimo, mito. “Faccio gli esercizi al multipower che è più sicuro per la schiena”. FALSO, è proprio il contrario. Se con il bilanciere libero è lui ad adattarsi al nostro movimento, al multipower siamo noi (e la nostra colonna vertebrale) ad adattarsi alla macchina. Il senso di maggiore sicurezza è dato dal fatto che sapete che non rimarrete schiacciati dal bilanciere nel caso in cui aveste caricato troppo peso per farvi i fighi. Se proprio volete usarlo almeno cercate di mantenere il più possibile la tecnica simile alla versione con il bilanciere libero (sia che si tratti dello squat, che delle distensioni su panca piana o qualche altro esercizio che avete visto fare).

La bilancia segna sempre lo stesso peso

Concludo questo articolo con l’ultimo mito, in realtà ce ne sarebbero molti altri ma per il momento mi fermo qua. “Non sto dimagrendo! La bilancia segna sempre lo stesso maledetto numero (e a volte anche di più)”. Per sfatare questo mito occorre precisare che in realtà più che di “dimagrimento” si tratta di “ricomposizione corporea”.

Molto probabilmente, se state facendo le cose per bene, state mettendo su dei muscoli che hanno un maggior peso specifico rispetto al grasso e, contemporaneamente, state consumando più energia e quindi state perdendo grasso. Il consiglio è quello di lasciare perdere la bilancia (se non per puro sfizio) e di iniziare a farvi delle foto, sempre nelle stesse condizioni (al mattino, a digiuno, con la stessa luce del bagno ad esempio). Confrontando le foto, a distanza di qualche mese, vedrete il vostro corpo cambiare e il numero sulla bilancia sarà soltanto un lontano ricordo.

Bene! Siamo giunti alla fine di questo articolo. Spero di non avervi fatto addormentare o annoiare. Vi aspetto al prossimo articolo e mi raccomando: non credete a tutto quello che vi dicono (io compreso) ma documentatevi su fonti verificate!
Nell’attesa del prossimo articolo potete leggere quelli già usciti sul mio blog.

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